DICHIARAZIONE DEI REDDITI: differenze tra detrazione e deduzione

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In fase di dichiarazione dei redditi è comune fare confusione tra i due termini che però, a ben vedere, hanno differenze sostanziali:

La deduzione è un’agevolazione che riduce il reddito complessivo su cui viene calcolata l’aliquota IRPEF da pagare (viene calcolata sul reddito complessivo meno gli oneri deducibili).

In deduzione si portano: le donazioni ad organizzazioni non governative o alle associazioni no-profit, i contributi versati per la previdenza complementare, gli assegni di mantenimento versati al coniuge separato o divorziato;

La detrazione, invece, riduce direttamente l’imposta lorda da pagare, senza toccare il reddito imponibile.

In detrazione si portano: le spese sanitarie, i lavori di ristrutturazione, l’affitto o le rate del mutuo, le spese scolastiche, il leasing di automobili.

Quest’anno in dichiarazione dei redditi è possibile scegliere se mettere le donazioni liberali tra le deduzioni o tra le detrazioni e, a seconda dell’importo, la scelta potrebbe fare la differenza.

Volendo fare un esempio pratico prendiamo un contribuente XX, che ha un reddito complessivo di 30.000 €:

senza alcuna deduzione rientrerebbe in uno scaglione di IRPEF con un’aliquota del 38%, ma se ha degli oneri DEDUCIBILI per almeno 2.000 € l’aliquota si abbasserebbe al 27% con una differenza di circa 1.000 € sul totale da versare, se invece avesse solo degli oneri DETRAIBILI pagherebbe la percentuale iniziale meno la percentuale di oneri detraibili (per esempio il 19% delle spese sanitarie o il 50% delle spese di ristrutturazione…) ma partendo comunque da un’aliquota del 38%. 

In generale le deduzioni aiutano maggiormente le fasce di reddito più alte (poiché l’IRPEF ha aliquote progressive: più si guadagna più alta è l’aliquota di riferimento), mentre le detrazioni aiutano le fasce di reddito fino ai 28.000 €, diminuendo l’IRPEF netta. 

Attenzione però, in caso di incapienza, ovvero quando l’imposta dovuta è INFERIORE alle detrazioni alle quali si ha diritto, la parte di detrazione che supera l’imposta non può essere rimborsata (fanno eccezione, in alcuni casi, i canoni di locazione).